Weed end a Trieste ed Aquileia
Trieste "Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace, con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore, come un amore, con gelosia!" (Umberto Saba)Città meravigliosa dove si respira un'aria speciale. Peccato che siamo stati solo pochi giorni. È un territorio di confine che accoglie il mare Adriatico e l'aspro promontorio carsico. Trieste, la città che abbraccia il mare o, per meglio dire, che accoglie il mare in casa. A cominciare dalla piazza dell'Unità, tra le più suggestive e ampie al mondo tra quelle che si affacciano sull'acqua salata. I palazzi di Trieste parlano con il linguaggio neoclassico, liberty e barocco e convivono armoniosamente con vestigia romane, edifici del Settecento e di stampo asburgico. L'incrocio di religioni è palpabile da chiunque arrivi in città, dove da secoli trovano ospitalità, tra le altre, la chiesa greco-ortodossa e quella serbo-ortodossa, la sinagoga, la chiesa evangelica luterana e quella elvetica, la più antica della città. I triestini hanno una vera e propria passione per il caffè, e ci sono tanti riti diversi per assaporarlo. Questa è una passione antica: entrate negli eleganti caffè storici, dove echeggiano ancora fermenti letterari d'altri tempi. La costiera delle bianche falesie è caratteristica per le sue piccole baie e i sentieri intrisi dei profumi della macchia mediterranea. I castelli di Miramare e Duino, che si affacciano direttamente sul mare sono uno spettacolo Aquileia |
La basilica è meravigliosa e salendo sul campanile si può godere di una splendida vista fino al mare.
All'interno i mosaici sono in uno stato di conservazione eccezionale. Il mosaico pavimentale raffigurante la tartaruga e il gallo risale al IV secolo e rappresenta uno straordinario esempio di arte paleocristiana. L’interpretazione cristiana vede simboleggiata in questa lotta l’eterna contesa tra il Bene ed il Male. Può sembrarci strano ma la tartaruga, animale mite e silenzioso, veniva considerato un simbolo del male. Il suo nome infatti deriva dal greco “tartarouchos”, da cui il latino “tartaruchum”: “abitante del Tartaro”, abitatore degli Inferi, delle tenebre e quindi essere demoniaco.
Il gallo, invece, pur essendo un animale dalla vivacità aggressiva, ha il compito di cantare al sorgere del sole per annunciare un nuovo giorno. Il nuovo giorno è la venuta di Cristo, “luce del mondo”, quindi il gallo è portatore della buona novella e simbolo del bene.
Dopo il giro turistico ho scovato un negozietto grazioso di souvenir con tanti oggettini carini.
Il sito non rende giustizia ma è davvero delizioso e la proprietaria e creatrice è molto alla mano.
Visitate il sito!
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Qui potete vedere una selezione delle centinaia di foto del nostro breve soggiorno!
Dimenticavo: siamo stati in questo Bed&Breakfast Villa Albori. Se capitate da quelle parti ve lo consiglio! Grande ospitalità!
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